mi fa sentire inadeguata.
L'orrore della ripetizione,
sacrificio di tutte le mie cellule,
assemblaggio più o meno fedele
di un nuovo corpo che si serve del mio
per raccontarsi storie.
Più nessun sangue si verserà per lui
dacché polvere di stelle forgerà ossa
e cuore di madre intreccerà capelli.
Ferita di un uomo per lasciar attraversare altro uomo,
altro uomo che non mi appartiene,
né conserva pure le fisionomie
ma attinge per iniziar la descrizione.
Gioco di forze tra due incompleti apparenti,
fossi sol'io coinvolta tornerei vergine.

io aspetterei almeno di vederlo in faccia. in fondo è un suo diritto.
RispondiEliminapensaci.....non si torna indietro poi....e il vuoto che lascia è grande, più di quanto tu possa pensare. Un abbraccio.
RispondiEliminaI bambini mi piacciono ma non mi sento portata ad essere madre, mi sembra un compito troppo grande. Ma credo che indipendentemente dalla decisione finale ogni donna desidera tenerlo, non faccio eccezione.
RispondiEliminaE' un compito grande infatti, ma tu hai la maturità e la consapevolezza necessaria per poterlo affrontare....per sapere se sei portata ad essere madre o no dovrai stringerlo tra le braccia....vedrai tutto in maniera diversa, un abbraccio.
RispondiEliminaL'unica volta che pensavo di essere incinta era un falso allarme, ma da quel momento il mio favorevolismo per l'aborto è diventato instabile.
RispondiEliminaE' che ci sono altri momenti in cui vuoi dimenticare di essere portatrice di vita.
Grazie Silvia
Non commento il post perchè vengo da tre ore fuori al freddo e fatico ad articolare, su questo argomento serve articolare.
RispondiEliminaPerò rispondo alla tua traccia da me :-) ah quindi sei una metallica? ehehe...voce e chitarra? ecco in effetti mamma faceva proprio i cori di fear of the dark ahaahah...però da lì a che le piacciano dista un mare, poi lei li fa con quelle vocine sottili da canti alla nilla pizzi, immaginati gli iron cantati da nilla pizzi!
Incidimi torero camomillo metal ti prego!!!
Un bacio
Nemmeno io mi sento adeguata a diventar madre, ho una vita altamente sregolata, troppo per assumermi la responsabilità di crescere qualcuno. È un impegno che non saprei rispettare, non riesco a prendere decisioni per me figurarsi per un altro essere umano.
RispondiEliminaMi sono sempre considerato padre di me stesso e, quindi, figlio del nulla.
RispondiEliminaSegui l'istinto, dai ascolto al dolore...quello più forte ti guiderà.
Eli dice bene c'è da argomentare ma tanto, diverso è invece commentare. Troppo intima personale la poesia, mi riesce difficle anche per il tema citato.
RispondiEliminaContinua a scrivere, la scrittura mette in luce tante cose.
Mi piace il tuo blog.evito di commentare il post perchè mi pare delicato,non ti conosco bene e non vorrei essere banale.
RispondiEliminaMettere al mondo un figlio è una grande responsabilità , sottrarsi è una scelta egoistica ,come lo è volerlo ad ogni costo. La paura di non riuscire nel ruolo di Genitore è infondata, in quanto la natura ci ha dotati per compiere questo passo importante.
RispondiEliminaCredo sia giusto permettergli di venire al mondo, visto che è già stato concepito, l’istinto materno farà il resto. Comunque auguri. Ciao.
Guarda che è gia ora di scrivere un post nuovo eh....
RispondiEliminaun bacio
Hai ragione, ma mi manca l'inventiva... e di voglia non ce n'è in quantità maggiore purtroppo.
RispondiEliminaPer chi in futuro passerà da questo post: non sono incinta, le parole sono nate durante uno di quei momenti delicati della vita di ogni donna. Stavo soltanto chiedendomi il perchè del rinnovo del 'dono'...
Quello che ho letto si presta a vari significati,ma è scritto bene e mi piace,complimenti al tuo blog.
RispondiEliminaBuona giornata.