Gli occorreva la sua opinione, anche se la conosceva a menadito perchè condivisa. Quasi una domanda retorica, simile a richieste di aspiranti suicidi non recepite da coloro che non possiedono altro che la vita.
Sedette nella polvere, con la schiena poggiata al materasso, nel pugno il mandante della sua consolazione. Attese il ritorno del respiro regolare di sonno nel letto vicino e lasciò compiersi nuovamente il rituale. Voltò il braccio offrendogli la lama e un altro taglio andò a ledere la carne non più candida. Riprese a lacrimare, non più per la pelle bruciante ormai ma perchè sapeva che non poteva promettere di smettere. Né a lei né tantomeno a se stesso. Desiderò ardentemente scivolare via col sangue che andava scorrendo, disciogliersi nella piccola pozza rossastra che si era formata ai suoi piedi. Andar via da quella stanza, dalla notte, dalla vita. Dolcemente, in silenzio, così come n'era entrato.
Portò la testa all'indietro e per un attimo s'abbandonò del tutto alla sensazione di pace che era riuscita a pervaderlo.

Bel post, l'ho letto tutto d'un fiato!
RispondiEliminaBuon proseguimento di settimana, a presto, un abbraccio
bella, seppur tragica...... buona serata.
RispondiEliminaMolto bello...Rendi perfettamente ll'idea...
RispondiEliminastrana, mi mette molto disagio...
RispondiEliminal'ho respirato
RispondiEliminaMi ha dato fastidio leggere questo post...
RispondiEliminaangosciante,
RispondiEliminama stupendo pezzo..