sabato 12 maggio 2012

Anatomia del dolore

La sottoscritta, il 24 febbraio dell'anno in corso.

Professionisti del travestitismo.
Quando un decesso non è definibile tale perchè il cuore indifferente batte. Soltanto lui, nel marasma di atomi, è possibile udire in una notte priva di luna. Dal di fuori, occhi che a ben guardarli vi si possono intravedere gironi infernali, mentr'essi mostrano a sguardi non allenati l'altra metà della visione. Dell'interno, meglio non dire. Nell'antro di Satana tutte le luci sono spente. L'unico martellante pensiero è vomitare l'anima in un angolo, spogliarsi della crisalide di illusioni e gettarsi tra le grinfie del buio, scucirsi dal petto il fardello pesante del cuore, che con ogni rintocco riconduce alla valle della nostalgia

bum - sei vivo
bum - sei vivo
bum - sei vivo
bum.

Talmente vivo che se si desidera superare le ore piccole non è concessa altra via che uccidersi. L'anima fremente di volare esige la liberazione degli abiti terreni, lasciare che si vuotino d'ogni campione che rammenti vitalità e fuggirne: la vita è altrove. In un lampo si diviene schiavi del nulla e l'io come entità si mescola al proprio nido, ora mantato di nero. Non rimane altro che un tu mano nella mano con la morte donna ammaliante, che più annaspa più ella avvolge, stritola, soffoca. La lucidità è sepolta nei ricordi. E' dolore ancor più esasperante della vita, perfora le carni e secca la ragione. Non si possiede la cognizione volta a vivere, se non uscendovi. Futile cercare conforto nel riposo perchè di nero corvino anche il giaciglio ne è impregnato. Giunti sino a qui si può azzardare nel recuperare uno spiraglio di luce nella parola umana perchè il caos provvisoriamente taccia.

Ascolta: dai alla persona la possibilità di parlare dei suoi problemi e dei suoi sentimenti. Non c'è bisogno che tu dica molte cose: non ci sono soluzioni magiche per certi problemi. Chi medita il suicidio non ha bisogno di consigli né tantomeno di prediche, ha bisogno di sentire che tu ti interessi a lui e lo comprendi. Accettazione, empatia e comprensione potranno fare moltissimo.
dal web

Palloncini di sangue.

2 commenti:

  1. L'Inferno è peggio, molto peggio.
    Io lo so, ci sono stato.

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  2. E' sempre difficile fare qualcosa di utile....ma sicuramente non far sentire una persona sola lo è, e vuol dire tanto. Un caro saluto.

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